La sentenza n. 16843/2021 (testo in calce) della Cassazione penale, sez. IV, ha ritenuto immune da censure la sentenza della corte territoriale bresciana che aveva riconosciuto la sussistenza del nesso causale tra la colposa omessa diagnosi di un infarto in un paziente – recatosi al pronto soccorso lamentando dolore alle braccia e vomito, e dimesso senza l’effettuazione di esami – e il decesso dello stesso (testo in calce).
Infatti, secondo la Suprema Corte ove il paziente fosse rimasto in ospedale e sottoposto a monitoraggio, la sopravvenuta aritmia mortale avrebbe potuto essere rilevata e prontamente interrotta, con esito salvifico, stante la presenza nel nosocomio di un’unità di terapia intensiva coronarica.